20/12/2004
Acquisti via internet
È sempre più comune l’acquisto di
prodotti via internet o comunque per posta da parte dei consumatori. Il grave è
che spesso non si hanno le idee chiare e si sentono dire cose decisamente
errate. A mio avviso è bene stare attenti a quanto si fa e, sopra a tutto,
attenti a dove si compra.
Acquisti in Italia
Sicurezza
La rapidità nella diffusione di
notizie su internet è tale che nessun negoziante ha interesse a fregare
nessuno. Lo si verrebbe a sapere subito e i forum pullulano di gente che non
aspetta altro che di parlare male di qualcuno o di qualcosa. Ritengo la
sicurezza pressoché totale, salvo casi davvero disgraziati.
Tasse & dazi
È ovvio che tasse e dazi non
esistono all’interno del territorio nazionale.
Spese di spedizione
Le spese di spedizione vanno dai
pochi euro per un libro a qualche decina per materiali più ingombranti. Di
regola lo sconto praticato sugli articoli è tale da assorbire ampiamente la
spesa. Nessun problema quindi.
Diritti e garanzie
Sono quelli che ci si aspetta da
un negoziante con, in aggiunta, il diritto di recesso. Sono 4 in particolare.
Acquisti in UE di prodotti UE
Sicurezza
Vale quanto detto sopra con la
differenza che è più difficile controllare. La cautela è d’obbligo quindi, ed è
bene rivolgersi solo a grandi centri famosi oppure comprare solo oggetti di
basso valore.
Tasse & dazi
Di regola non esistono dazi tra i
paesi UE ma differenze di tassazione. Per norma il negoziante, se corretto,
toglie la tassa locale e applica l’IVA italiana. Una differenza che può essere
nell’ordine del +/- 5% massimo. Non dovrebbero esserci altri problemi.
Spese di spedizione
Possono essere forti. Di regola si
va da pochi euro per una busta a 50€ per pacchi importanti. Tutto dipende dal
tipo di spedizione ma faccio conto che la maggioranza voglia usare un corriere
o una spedizione comunque celere. Tenerne conto nel valutare i prezzi.
Diritti e garanzie
A rigore non dovrebbero esserci
differenze tra gli acquisti in patria e quelli in UE. In pratica occorre tenere
conto di quale tipo di prodotto acquistiamo.
Se si tratta di un prodotto UE va bene. Dovremo forse perdere del tempo ma alla fine,
come cittadini dell’Europa ci dovrebbero soddisfare anche rivolgendosi qui in
Italia. Non sperate comunque che l’importatore locale vi tratti come se foste
un suo vero cliente. Alla fine però le cose si risolvono.
Se si tratta di un prodotto di
origine extra- UE allora le cose si
complicano. In questo caso non valgono le regole comunitarie ma quelle di
accordo tra gli importatori e la casa madre. Se comprate una macchina fotografica
giapponese in Germania non è detto che l’importatore italiano ve la ripari e,
meno che meno, applichi la garanzia. In questo caso vale, come detto il
contratto che il produttore ha con l’importatore. Alla fine comunque, magari
rispedendo il prodotto al negozio di origine, quindi un altro paese UE il
problema dovrebbe essere risolto.
Si noti che alcuni, per altro
pochi, prodotti hanno una garanzia world wide. In questo caso avete il diritto
di esercitare i vostri diritti ovunque quel produttore sia rappresentato. Non
ci contate troppo di incontrare prodotti di questo tipo.
Acquisti
fuori UE
Sicurezza
Fatta eccezione per qualche
notissimo centro di vendite internet in USA non saprei cosa dire. Fidarsi è
bello ma non fidarsi è meglio.
Tasse & dazi
In questo caso è impossibile
stabilire a priori il livello delle tasse e dei dazi. Prendendo a riferimento
il mercato USA, quello in cui più spesso, grazie ad Internet, si va a pescare
possiamo dire quanto segue.
I furbetti
Sono quelli che tentano di frodare
la dogana. I forum sono pieni di queste persone. Il problema, a parte l’aspetto
etico, è che occorre un’assicurazione. Nessuno infatti comprerebbe mai un
oggetto, magari del valore di migliaia di dollari, o euro, senza assicurare la
spedizione. Oltre a tutto i pacchi non assicurati sono anche quelli di più
facile preda di ladri, malintenzionati e
smarrimenti. Se si fa l’assicurazione però si dichiara nei documenti di
spedizione il valore e la piccola frode cade miserevolmente. Allora i casi sono
due. O si è stupidi e si rischia di perdere tutto quanto si è pagato solo per
fregare lo stato o si è onesti. Notare che anche nel caso si tenti la frode si corrono due rischi e non uno. A parte il primo, la mancata assicurazione, si può sempre essere soggetti
ad un controllo. In quel caso oltre a pagare tasse e multe si può rischiare un
procedimento giudiziario e, con buona facilità, si perde ciò che si è
acquistato in quanto viene sequestrato. Io ci penserei!
Gli onesti
Chi vuole essere onesto deve pagare
il dazio e l’IVA. Il primo oscilla, dipende dai paesi, tra un 10 e un 30%.
Diciamo una media del 15% per quanto ne so. Inoltre, se si compra in USA,
dobbiamo aspettarci una bella differenza di tassazione. Mentre infatti lì le
tasse vanno dal 4 al, massimo, 8% in Italia l’IVA è assai più alta. Anche
scalando le prime la somma dei due valori dà un totale di almeno il 30%. Una
cifra di cui tenere conto nelle nostre valutazioni.
Spese di spedizione
Qui sono dolori. Le spedizioni
overseas costano, e costano care. Si và dai dieci o venti euro per piccoli
oggetti fino alle centinaia per pacchi importanti. Sia chiaro. Se scegliamo la
spedizione ordinaria via nave i prezzi sono più bassi ma, quanti sono disposti
ad aspettare mesi e mesi?
Diritti e garanzie
E qui arrivano i problemi. In
questo specifico caso non valgono più le norme europee ma solo quelle
internazionali.
Spesso i venditori specificano nel
contratto di acquisto cose come queste.
No returns are accepted…
Manufacturers warranties may be void,in
some cases, once the product leaves the
É ovvio che in questi casi le
speranze di far valere ogni qualunque diritto sono ridotte al lumicino. L’unica
speranza sarebbe una causa legale. Ora, se avete comprato un transatlantico o
un Boeing 777 può valere la pena. Ma se era un binocolo, una fotocamera, o un
personal computer? Dubito che convenga, dubito assai!
Oltre a tutto, anche ammesso che
il venditore sia un’anima candida che vi vuole aiutare le spese di spedizione
sono sempre, e comunque, a vostro carico. Ve lo immaginate cosa costerebbe una
riparazione a 5000 chilometri di distanza?
A questo proposito qualcuno
potrebbe pensare: ma tanto quel prodotto lo vendono anche qui. Errore. A parte
il fatto che perfino chi compra qui certi prodotti specie orientali corre
dei rischi, nel caso di prodotti stranieri comprati in paesi stranieri non è
detto che si possa arrivare ad una riparazione neanche pagando.
Non è lontana nel tempo la
polemica dei produttori di auto che si rifiutavano di prestare assistenza alle
macchine non importate regolarmente. Parlo di assistenza, non di garanzia.
Ovvio che il rischio è tale che, per oggetti di un certo valore il gioco non
vale proprio la candela.