Modificato 19/02/2012

 

 

Radio a 2.4 GHz e le differenze

 

 

 

Introduzione

Non voglio dire una parola definitiva, non mi spetta, ma qualche cosa di più sulle frequenze delle radio amatoriali per i modelli sì.

Scrissi questo articolo per un forum ma non fu molto letto, forse anche per i lettori non proprio preparati su certe cose.

Lo ripropongo quindi qui in “casa mia”.


Veniamo alla propagazione e alle differenze, prese ad esempio, tra i 27-29 MHz, la banda mitica degli anni ’80, e gli attuali e sempre più usati 2.4 GHz.

Il fatto


Il fisico direbbe che l’attenuazione di un segnale radio (che poi sono fotoni) per un’antenna ideale isotropa e puntiforme con efficienza 1 è pari al quadrato della distanza tra sorgente Pt e ricevente Pr.
Lui parla di sole energie, per le quali ci sarebbe il cubo nella densità di segnale, e nulla lascia al problema del rapporto segnale rumore (SNR) e ad altri particolari non teorici.
Il rapporto SNR (detto anche S/N) è il rapporto tra il segnale utile e quello indesiderato.

Belle parole che non convincono però l’ingegnere.
Intanto occorre dire che l’efficienza di trasmissione dipende dall’antenna che ideale non lo è mai.
A 27-29 MHz per avvicinarsi alla perfezione occorrerebbe un dipolo verticale a ʎ = 1, ovvero 10-11 metri.
Impossibile specie per il modello che vola.
Le migliori trasmittenti usano un circuito accordato (caricato in gergo) a ʎ/8; una bella perdita.
Si consideri anche che un semi dipolo (Marconiano) richiede una terra perfetta alla sua estremità, cosa che è più facile a 2.4 GHz e assai più dura a 27 MHz.

Peggio che mai il ricevitore che vola ovviamente.
Nel caso della banda 2.4 GHz bastano 6-7 centimetri per ottenere un semi dipolo perfetto.

Si consideri che le perdite si misurano in scala logaritmica (dB) e quindi fattori di centinaia o migliaia di volte sono normali.

Attenuazioni

Qui la cosa si complica, l’attenuazione di un segnale dipende dal rapporto ostacolo / ʎ.
Un segnale con ʎ di 11 metri (27 MHz) è attenuato centinaia di volte meno di uno con ʎ di 12 centimetri (2.4 GHz) ad esempio da un muro.
Ne sa qualcosa chi ha un modem router WiFi (banda 2.4) che passa i muri (male) ma non i solai in CA.

E’ lo stesso problema dei satelliti che si “perdono” , intendo come segnale, alla prima pioggia.
Qui oltre al problema della trasparenza del mezzo subentra il coefficiente di assorbimento del mezzo stesso ma non andiamo troppo lontano, non serve a nulla in questa sede.
Diciamo che più si sale in frequenza e più grandi sono le rogne in caso di ostacolo.


L’altra faccia della medaglia sono le riflessioni per cui è normale che, in un sistema naturale, le altissime frequenze trovino una via a furia di rimbalzi (riflessioni), verso il ricevitore.
Questo è impossibile alle basse frequenze e questo è il motivo per cui funzionano i cellulari.
Non scordiamoci che la polarizzazione (piano di oscillazione del campo EB ) degli elementi rtx è fondamentale.
Mentre alle alte frequenze le riflessioni annullano il problema alle basse la rotazione reciproca degli elementi radianti/ riceventi genera una ulteriore perdita non secondaria.

Rumore


Sia per inquinamento umano che per questioni fisiche il rumore di banda è molto più alto alle basse frequenze che non alle alte. Prova ne sia che si è abbandonato la banda bassa per andare verso quella alta e non solo per ampiezza.
Senza entrare nel merito dell’SNR di certo un sistema RTX a 2.4 GHz permette diverse decine di dB in più in questo “triste” settore.
L’uso poi del frequency hopping, impossibile alle basse frequenze per via della banda limitata, cancella del tutto il problema.
I telefoni mobili erano partiti dalla banda 416 MHz (Motorola telefoni per auto) per raggiungere 1.6 GHz dopo essere passati per i 900 MHz.

Conclusione


In pratica un segnale di Pe (RMS) =
1W a 27 MHz equivale ad uno di 10 mW (millesimi di watt) nel campo pratico a 2.4 GHz: non legga un fisico è roba per “tecnicacci”...
La portata, lungi da essere proporzionale alla frequenza, è legata a problemi tecnico-pratici: più si sale e meglio è.
Occorre non esagerare ovviamente: già la banda 4-5 GHz allo studio per i nuovi sistemi WiFi sta dando rogne.
E’ un problema di assorbimento dei materiali ma non ne voglio parlare come già detto.
Credo che il range 1.5-3 GHz sia l’optimum per “noi”.

 

 

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