Ultima modifica 24/06/2003

 

Le dimensioni di un acquario

introduzione

Contrariamente a quel che si crede, ed è la causa di tanti abbandoni del nostro hobby, le vasche sono tanto più facili da mantenere se sono grandi. Sembrerà strano ma vedremo che è proprio così. Ovviamente c’è il costo e l’ingombro di mezzo ma superati questi scogli non vi è dubbio che grande è meglio. Innanzi a tutto c’è il problema del filtro. Inutile fare chiacchiere: un filtro piccolo non funziona o, se "funzionicchia", lo fa grazie a continui interventi di pulizia. Una seccatura tale che molti si sono convinti a lasciar perdere l’acquariofilia. Così accade che mentre un 50 litri deve essere controllato ogni due giorni, un 400 litri potete scordarvelo e dargli una bella passata anche solo ogni 3 mesi. Ovviamente evaporazione dell’acqua a parte, e se siete dei disgraziati come a volte sono stato io.

La pulizia, non ci crederete, è difficile nelle piccole vasche. Pulire un vetrino 50*40 sembra una sciocchezza, ma se il vetro è di un acquario affollato è un gran problema. Un vetro di un metro e mezzo lo si pulisce facilmente magari con spugna abrasiva (poco) e un secchio: fatelo con un mignon e farete un disastro. I danni che ho fatto nel pulire il mio primo piccolo 40 litri li ricordo ancora dopo 5 lustri. Pulire il fondo di un piccolo acquario è quasi impossibile senza perderci una giornata oppure, accade, distruggerne il contenuto. Per i più grandi consiglio ‘l’aspiratore a manina’: vedi articolo apposito. Anche gli incidenti sono assai più probabili nei piccoli acquari. Una qualunque variazione chimica, un inquinamento o altro possono distruggere il contenuto "vivo" dell’acquario in poche ore: con grandi quantità d’acqua la cosa è molto più difficile e sopra a tutto lenta. Per esempio un crollo del Ph, temutissimo da molti ‘trafficoni’ dell’acquario, si verifica in due o tre ore in piccole vasche e in decine nelle grandi o, più facilmente, mai. Provate un diffusore di CO2 mal tarato in un 50 litri e poi ne riparliamo.

Stessa cosa vale per le malattie: molta acqua significa poca concentrazione. Grandi malattie, salvo la sfortuna non ci metta del suo, non dovreste subirne se state ‘alti’. Per chi fraintendesse, io non vendo acquari, neanche prendo percentuali, sia chiaro!

 

Scelta della vasca

Le vasche, come tutti sanno, si misurano in litri o, in alcuni casi, in larghezza del vetro frontale.
La larghezza in effetti dà già una misura della capacità in quanto la profondità di un acquario va dal 25 al 40 percento di quella misura con preferenza, quasi universale, verso il 30 o 35 percento.
L’altezza della vasca poi è quasi uno standard: sono tutte tra i 40 centimetri, per i più piccoli acquari, fino ad un massimo di 60 o 65 delle grandi vasche da 500 o 600 litri.
Nonostante questo è bene sincerarsi del reale litraggio della vasca poiché tra un 100 cm. che ha profondità 30 e un 100 cm. da 40 la differenza è di ben 50 litri: 150 contro 200 litri lordi.
Questi standard, chiamiamoli così, vengono, per quanto riguarda la profondità dalla constatazione dei gusti più comuni e della piacevolezza delle forme, per l’altezza da questioni tecniche.
Ci si potrebbe domandare per esempio perché una grossa vasca da 600 litri e lunga 2 metri è alta solo, si fa per dire, 65 centimetri quando una vasca che è un sesto, un cento litri, é solo 10 o 15 centimetri più bassa.

I motivi sono tre.

Il primo, e il meno grave, è che la manutenzione di vasche molto profonde è difficile e richiede spesso attrezzi particolari e scomodi da usare.

Il secondo, assai più grave, è che la temperatura dell’acqua tende a distribuirsi dal basso verso l’alto, dove l’acqua calda si addensa, mettendo in crisi, sopra a tutto, le piante dell’acquario. Ci sono, in verità, dei riscaldatori sommersi che dovrebbero evitare il fenomeno così detto dei "piedi freddi" per le piante ma, a parte che sono pericolosi, anche se sono correttamente costruiti e ben isolati dal 220V non fidatevene mai, il fenomeno riamane spesso e volentieri presente.

Il terzo motivo, il più grave, è che la trasparenza dell’acqua attenua la luce in maniera esponenziale.

La luce cioè si attenua con il quadrato della profondità. In pratica acquari molto profondi richiedono illuminazioni fortissime per poter far crescere le piante e quindi con tutti i problemi che questo comporta. Facciamo un esempio.

Una vasca da 300 litri larga 120 cm. è alta, di norma, poco più di 50 cm. ed è dotata, come spesso accade, di due neon da 42 watt l’uno. Totale 84 watt.

Se una vasca da 600 litri larga 200 cm. fosse alta 100, come sembrerebbe logico dal rapporto di forma, per avere la stessa luce della prima vasca sul fondo la seconda dovrebbe avere neon per 336 watt. Una follia: i pesci andrebbero arrosto. I professionisti usano ovviamente altri sistemi, lampade ai vapori sospese eccetera, che a noi però interessano poco sia per il costo esorbitante che per l’ingombro esagerato.

 

Litri lordi o netti ?

I litri dichiarati sono sempre, o quasi sempre, "lordissimi". Intendo dire che non dovete togliere da quel numero solo lo spessore dei vetri per avere il valore netto ma anche tutti i particolari tecnici, vedi il filtro interno ormai universalmente adottato, per conoscere la reale capacità della vasca.

Ovviamente i costruttori più seri indicano da qualche parte i due valori, lordi, ma separati. Se non c’è scritto potete ritenere che il filtro mangi circa un 10-20 percento della capacità della vasca a seconda della capacità. In particolare più è grossa la vasca minore sarà la percentuale destinata al filtro, dato che sotto un certo livello, litri, un filtro non funziona per niente.

 

Ma quanti litri ?

La fascia fino a 40 litri

Si tratta di vasche poco adatte all’allevamento di razze pregiate e comunque di pesci più grossi di 4 o 5 centimetri. La manutenzione deve essere quasi quotidiana per ottenere un qualche risultato. Misurare spesso i valori chimici dell'acqua e prendere subito provvedimenti in caso di anomalie. Sono utili, secondo me, solo per gli avannotti. Di marino nemmeno a parlarne.

 

Da 40 a 100 litri

Sono vasche ottime per cominciare. Ci si può mettere dentro quasi tutti i pesci, tenendo conto che la dimensione non permette grandi affollamenti. La manutenzione è accettabile, una volta la settimana, e il costo per in 100 litri quasi uguale a quello di un 50. Occhio ancora ai valori chimici. Per il marino sono troppo piccoli.



Da 100 a 200 litri

Vasche ottime per il nostro hobby. Nessun limite alla quantità, usare il cervello, dei pesci né della loro dimensione. La manutenzione può essere quindicinale. I valori chimici cominciano a non essere così importanti e le variazioni dei parametri molto lente. Si può cominciare a parlare di marino anche se, secondo molti, le dimensioni sono ancora troppo limitate.

 

Da 200 a 300 litri

Sono, a mio avviso, l’ottimo per i pesci d’acqua dolce. Nessun problema per le dimensioni o la quantità dei pesci.
La manutenzione può essere mensile senza problemi. Si può arrivare anche a tre mesi di abbandono senza rischi eccessivi, anche se é bene non farlo: in caso di avaria tecnica il disastro é sicuro. É possibile usare queste vasche per il marino con soddisfazione anche se occorre non esagerare nelle pretese.

 

400 e oltre

Hanno un significato solo per acquari marini, dove queste dimensioni sono, quasi, un entry level. Usare una vasca da 400 o, magari, 500 litri per un tropicale dolce è uno spreco che ha poco senso. Il costo e l'ingombro non sono infatti ripagati da un reale utilizzo. Meglio, se proprio si ha spazio disponibile due vasche separate. Si tratta comunque delle rolls-royce del nostro settore.

 

 

Di Paolo Lavacchini